C’è un chirurgo toscano tra i migliori scienziati del mondo

Luca Morelli, pisano, 50 anni, è uno dei chirurghi più esperti dell’ospedale di Cisanello: «L’intelligenza artificiale non sostituirà il nostro lavoro»

Luca Morelli, chirurgo di Pisa, è stato incluso per la terza volta nella prestigiosa classifica “World’s Top 2% Scientists” della Stanford University, che riconosce i ricercatori con il maggiore impatto scientifico a livello globale.

Morelli, 50 anni, laureato e specializzato a Pisa, lavora da vent’anni come uno dei chirurghi più esperti a Cisanello. La classifica, che lo posiziona tra le migliori 180.000 menti del pianeta, dimostra come l’eccellenza possa essere vicina, anche quando siamo abituati a guardare all’estero per riconoscerla.

Morelli, che cosa significa entrare in quel 2%?

«Uno dei primi parametri di valutazione è determinato dalla frequenza in cui si finisce nel database citazionale della comunità scientifica. Si valuta non solo quante pubblicazioni si hanno all’attivo in carriera ma che impatto hanno avuto sulla ricerca e l’attività degli altri esperti. Più uno viene citato più avrà influenzato la ricerca in un dato settore. Dunque, essere inserito per il terzo anno consecutivo in una posizione così elevata in questo ranking che ha valutato la qualità della ricerca di oltre nove milioni di ricercatori nel mondo, è per me un grande onore, sia per il rigore e il prestigio che caratterizzano la Stanford University, sia per il significato scientifico che questo riconoscimento riveste a livello internazionale».

L’intervista di Mario Neri sul Tirreno.




Dammi il 5: Dai una mano alla ricerca

La Fondazione Arpa è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (O.N.L.U.S.) creata nel 1992 dal Professore Franco Mosca per promuovere la ricerca e la formazione nei vari campi della Sanità. Essa è nata da una iniziativa del Prof. Franco Mosca, all’epoca Direttore della Divisione di Chirurgia generale e Trapianti dell’Università di Pisa.

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Premiata la chirurgia generale universitaria dell’AOUP

Pisa,3 gennaio 2017

Successi e riconoscimenti per la Chirurgia Generale Universitaria Pisana, in particolare per gli interventi mini invasivi con tecnica robotica e tecnologie ultra-moderne.

Nei giorni scorsi, a Roma, il dottor Simone Guadagni, chirurgo della SD Chirurgia Generale Universitaria dell’AOUP, ha partecipato al 27° congresso nazionale di Chirurgia dell’apparato digerente quale vincitore premiato dalla commissione scientifica, per un video presentato di un intervento multi-organo e multi-quadrante effettuato a Pisa con il nuovo robot Da Vinci Xi ed il nuovo lettino operatorio wireless integrato.

Premi e riconoscimenti per la chirurgia generale universitaria dell’AOUP riguardo alla chirurgia robotica: protagoniste le nuove tecnologie

Inoltre la conferma del ruolo di primo piano, della scuola pisana, anche nella chirurgia robotica internazionale, viene dalla recente attribuzione di un altro premio, in Corea, all’VIII Congresso Mondiale della Clinical Robotic Surgery Association, per un lavoro presentato sempre dallo stesso gruppo, sull’utilizzo delle ultimissime novità in tema di aggiornamento tecnologico, applicate alla resezione del retto per cancro.

I premi ottenuti sia a livello nazionale che internazionale dal gruppo di ricerca guidato dal Professor Luca Morelli, Associato di Chirurgia Generale, dell’Università di Pisa, hanno esaltato in particolare i vantaggi offerti dalle tecnologie più moderne oggi a disposizione in senso assoluto e tutte presenti presso il Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell’AOUP. In particolare oggi se si parla di nuove tecnologie in chirurgia robotica, il top in ambito clinico è rappresentato proprio dal Da Vinci Xi, abbinato al lettino collegato via wireless e da tutta un’altra serie di innovazioni ad esso correlate, come per esempio le nuove suturatrici meccaniche robotiche dotate di polso e la tecnologia della fluorescenza.

Il Da Vinci Xi è l’ultimo robot-chirurgo commercializzato dalla ditta Intuitive ed stato sviluppato proprio con l’intento di superare alcune limitazioni dei precedenti sistemi robotici ed in particolare con l’obiettivo di migliorare la capacità di eseguire interventi mini invasivi robotici con approccio multi-quadrante, come ad esempio, quelli per cancro del colon-retto o gli interventi in cui si debbano operare organi disposti in quadranti diversi.

In effetti, già dai primi mesi di utilizzo, il nuovo robot ha mostrato vari vantaggi in termini di maneggevolezza, precisione e facilità di applicazione rispetto alla versione precedente, risultando più flessibile nell’ampliare il campo operatorio quando necessario, o nell’eseguire interventi chirurgici su più organi intra addominali, senza necessità di grossi cambiamenti di posizione e senza eccessivi ingombri intorno al tavolo operatorio. Inoltre la fase di induzione dell’intervento risulta più rapida e semplificata e la telecamera tridimensionale, più potente, ma al tempo stesso più maneggevole rispetto a prima, si adatta a tutti i trocars, incrementando, oltre che la qualità di visione, anche la flessibilità di utilizzo.

L’innovazione offerta dal nuovo lettino, invece, è legata al fatto che è in grado di ampliare ulteriormente la versatilità del sistema, grazie all’interazione via wireless proprio con l’ultima versione del robot, permettendo quindi al chirurgo di cambiare la posizione del tavolo operatorio durante l’intervento in corso, senza la necessità di rimuovere gli strumenti robotici e scollegare il robot ad ogni movimento. Questo aspetto, rendendo ancora più semplice e fluido il cambiamento di inclinazione del letto operatorio ad intervento in corso, risulta particolarmente importante per potenziare la capacità del chirurgo-robot, di eseguire interventi sincroni su più quadranti dell’addome, quali spesso sono gli interventi sul colon retto.

Il Professor Morelli è stato anche recentemente invitato al X Congresso Internazionale di Chirurgia Endoscopica a Lima, tenendo due Letture Magistrali proprio sull’utilizzo delle nuove tecnologie in chirurgia colo-rettale e sulla formazione dei chirurghi attraverso l’utilizzo dei simulatori, venendo nominato, nell’occasione, anche membro onorario della Società.
L’occasione è stata utile anche per consolidare il gemellaggio attivo da anni tra l’Università di Pisa e l’Università Ricardo Palma di Lima, una delle più prestigiose dell’America Latina e per porre le basi per portare lo sviluppo tecnologico offerto dalla chirurgia Robotica anche in Perù, dove da anni è attivo un impegno da parte del gruppo Pisano, grazie anche al supporto della Fondazione Arpa (www.fondazionearpa.it) presieduta dal Prof. Franco Mosca.




Master “Nuove tecnologie in Chirurgia”

Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2017 del Master Universitario di II livello in “Nuove Tecnologie in Chirurgia” diretto dal Prof. Luca Morelli. Le nuove tecnologie in campo chirurgico hanno modificato, mediante l’implementazione di diversi dispositivi, non solo la chirurgia open e laparoscopica ma, oggigiorno e in particolar modo, la nuova frontiera rappresentata dalla chirurgia robot-assistita. In quest’ultimo campo, elementi essenziali sono la simulazione, il training e il costante aggiornamento in termini di innovazioni di cui sono alcuni esempi, la recente piattaforma Da Vinci Xi, il Table Motion e le suturatrici articolate.

Il master

Il master ha lo scopo di ampliare le conoscenze e fornire un dettagliato aggiornamento riguardante i progressi tecnologici in ambito chirurgico, con particolare attenzione alla chirurgia laparoscopica, robotica ed agli ultrasuoni applicati alla chirurgia (ecografia intraoperatoria ed interventistica).

Il Master è rivolto a professionisti, in particolare chirurghi generali, che abbiano interesse ad ampliare le proprie conoscenze riguardo alle nuove frontiere tecnologiche, nel trattamento delle diverse patologie di interesse chirurgico, nonché riguardo alle loro applicazioni nel contesto del percorso multidisciplinare diagnostico-terapeutico offerto al paziente.

Saranno sviluppati 15 moduli articolati in lezioni frontali, lezioni teorico-pratiche, sedute di simulazione laparoscopica (LapSim) e robotica (DV Trainer e Da Vinci Skill Simulator), presso il Centro Endo-Cas, unico Italiano accreditato dall’American College of Surgeons, sessioni di chirurgia tradizionale, laparoscopica e robotica in sala operatoria o in live surgery.

Nella sua prima edizione il corso sarà frequentato da un numero massimo 15 allievi con un numero minimo di 8 partecipanti. La selezione avverrà secondo le modalità riportate sul sito dei Master dell’Università di Pisa (http://www.unipi.it/index.php/master/ master/1780.html) e il termine per l’iscrizione sarà il 13/01/2017. Ulteriori informazioni sono inoltre presenti sul sito www.masternuovetecnologiechirurgia.ml.

 




Endometriosi profonda eradicata con robot

Pisa, 8 gennaio 2016

L’approccio multidisciplinare dell’AOUP pubblicato su rivista internazionale

Ancora uno studio sulla chirurgia robotica del retto, applicata questa volta al trattamento di una patologia principalmente ginecologica quale l’endometriosi profonda – con gestione quindi multidisciplinare – è stato recentemente pubblicato sull’”International Journal of Colorectal Disease” dal professor Luca Morelli e dalla sua equipe, in collaborazione con i ginecologi delle due Unità operative di Ginecologia e Ostetricia dell’Aoup.

Endometriosi profonda eradicata con robot tramite resezione del retto

L’endometriosi profonda con interessamento rettale trova indicazione chirurgica solo in casi molto selezionati, quando la terapia medica non risulta efficace. La malattia è benigna ma il quadro clinico che ne deriva può talvolta comportare conseguenze gravi o un impatto così severo sulla qualità della vita da obbligare ad un intervento chirurgico.
L’eradicazione chirurgica dell’endometriosi profonda può però essere molto complessa, soprattutto se coesiste un interessamento multi viscerale, in particolare del retto. Inoltre le possibili sequele, naturali o post-chirurgiche, possono sfociare in alterazioni permanenti della qualità di vita che, anche per la giovane età delle pazienti che ne sono affette, sono da considerare particolarmente gravi.
Il lavoro pisano, intitolato “Robot-assisted surgery for the radical treatment of deep infiltrating endometriosis with colorectal involvement: short- and mid-term surgical and functional outcomes”, riguarda il trattamento di casi “complessi” e non responsivi alle terapie mediche, in cui vi è coinvolgimento anche dei visceri adiacenti e in particolare del retto. I casi trattati, donne giovani e in età fertile, presentavano un quadro di interessamento a tutto spessore del viscere per cui in tutte queste pazienti è stato necessario asportare parte del retto, in blocco con la malattia. Gli interventi, eseguiti dal chirurgo generale e dai ginecologi, con approccio multidisciplinare, sono stati eseguiti tutti con tecnica mini-invasiva robotica.
In tutti i casi trattati non si sono verificate complicanze peri-operatorie non è stata confezionata nessuna derivazione fecale. Inoltre la degenza media è stata di soli 5 giorni.
L’importanza di questo lavoro risiede in particolar modo nella valutazione funzionale a medio termine che è stata condotta in tutte le pazienti in fase pre-operatoria e quindi a distanza di circa 1,6,12 mesi dall’intervento, grazie a degli specifici questionari, che hanno dimostrato come l’approccio robotico possa consentire un’ottima preservazione della funzione sessuale ed urinaria, potenzialmente migliore rispetto a quanto riportato in letteratura riguardo alla chirurgia tradizionale e a quella mini-invasiva laparoscopica. Infatti, oltre ai buoni risultati chirurgici immediati ottenuti, è stato visto anche che, dopo l’intervento, vi è un progressivo ritorno, in tutte le pazienti, ad una buona qualità della vita, in particolare per quanto concerne la funzione sessuale, urinaria e defecatoria.
I dati pubblicati, anche se preliminari, possono fornire un contributo significativo alla letteratura scientifica, in quanto ad oggi non esisteva ancora uno studio su questo argomento, che approfondisse gli aspetti funzionali a breve e medio termine su questa patologia.

Qui il link allo studio con i nomi di tutti i coautori: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26686873




Chirurgia Robotica del Retto: l’AOUP protagonista

Pisa, gennaio 2017

Nel mese di gennaio è stato pubblicato dal gruppo pisano guidato dal Prof. Luca Morelli, Associato di Chirurgia Generale del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa (SD Chirurgia Generale Universitaria dell’Aoup), un nuovo studio riguardo il confronto fra la più recente piattaforma robotica, il “Da Vinci Xi” ed il precedente “Da Vinci Si”, nell’ambito della chirurgia rettale per neoplasie.

Chirurgia Robotica del Retto: l’AOUP ancora protagonista della scena internazionale

Il lavoro, pubblicato sulla rivista The International Journal of Medical Robotics and Computer Assisted Surgery, è intitolato: “Use of the new Da Vinci Xi® during robotic rectal resection for cancer: a pilot matched-case comparison with the Da Vinci Si®” e rappresenta la prima esperienza descritta a livello mondiale di confronto tra le due metodiche, per la chirurgia del retto.
Il “Da Vinci Xi”, recentemente acquisito dal Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell’Aoup diretto dalla dottoressa Franca Melfi, presenta diversi vantaggi tecnologici e semplicità di utilizzo rispetto alla precedente versione, soprattutto riguardo al miglioramento dell’abilità nell’eseguire interventi mini invasivi robotici con approccio multi-quadrante come, ad esempio, quelli per cancro del retto.
In effetti, nei primi mesi di utilizzo, il nuovo robot ha mostrato vari vantaggi in termini di maneggevolezza, precisione e facilità di applicazione rispetto alla versione precedente, risultando più flessibile nell’ampliare il campo operatorio quando necessario, o nell’eseguire interventi chirurgici su più organi intra addominali, senza necessità di grossi cambiamenti di posizione e senza eccessivi ingombri intorno al tavolo operatorio. Inoltre la fase di induzione dell’intervento è risultata più rapida e semplificata e la telecamera tridimensionale, più potente, ma al tempo stesso più maneggevole rispetto a prima, si adatta a tutti i trocars, incrementando, oltre che la qualità di visione, anche la flessibilità di utilizzo.
A conferma di ciò, come presentato nell’esperienza pisana, ha consentito da subito ed in particolare in chirurgia oncologica del retto, di rendere più fluida tutta la procedura, annullando la necessità di eseguire manovre ibride laparoscopiche e robotiche e consentendo di beneficiare dei vantaggi della chirurgia robotica in tutte le fasi dell’intervento, anche in casi particolarmente complessi. I risultati chirurgici immediati sono stati eccellenti.
In particolare lo studio in questione, che segue una recente pubblicazione sempre del gruppo pisano sullo stesso argomento, in cui si proponeva una standardizzazione della tecnica con il nuovo sistema, si è focalizzato sul confronto di parametri peri-operatori riguardanti i primi casi di resezione del retto con il Da Vinci Xi, con quelli di analoghi casi analoghi effettuati con la piattaforma Si e selezionati in base ad un criterio caso-controllo.
I risultati ottenuti, sono stati molto incoraggianti e suggeriscono come la nuova piattaforma possa rappresentare un ulteriore salto in avanti rispetto alle tecnologie precedenti, offrendo potenziali ulteriori vantaggi per il chirurgo e per il paziente.
Il lavoro, sviluppato grazie all’esperienza della Chirurgia Generale Universitaria dell’AOUP in chirurgia robotica ed in particolare in chirurgia colo-rettale, alla collaborazione con il centro Endocas (www.endocas.org) ed al supporto della Fondazione Arpa (www.fondazionearpa.it), presieduta dal Prof Franco Mosca, è la prima pubblicazione presente in letteratura a riguardo e rappresenta un passo importante verso la standardizzazione della tecnica per la resezione del retto con il sistema Xi.